Ci vuole una laurea per i giochi dei miei figli
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Avendo due figli maschi non so molto di bambole, principesse Disney e vestitini con fiocchi e pizzi.
Però sono piuttosto dotata nel costruire piste per treni ad alta velocità , così come ho buon occhio nello scegliere auto e monster truck super cool.
So tutto di Guerre Stellari (ma questo per mia passione personale), Transformer e supereroi vari e so anche che presto, con il crescere dei miei figli, mi si presenteranno nuove sfide in ambito di giochi per maschi.
Normalmente mi sento a mio agio quando entro in un negozio per giocattoli e mi dirigo nella sezione “Boys“: so dove guardare, so cosa scegliere, so valutare.
Passando accanto ai corridoi per le “Girls“ invece, mi piglia il capogiro: la bulimia di rosa e tutto l’arcobaleno di sfumature pastello, oggetti morbidi, arrotondati, visi dolci e sorridenti, mi soverchia.
Come può essere che appena mi si parla di “cose da femmina”, essendo pure della stessa specie, mi senta così disorientata?
Ho necessità di chiarire alcuni punti che mi lasciano perplessa.
Innanzitutto, come fate voi mamme di bambine a sopravvivere ai frizzi e lazzi dei loro giochi? Io, se non vedo qualche carburatore o qualche pistola laser, mi sento senza appiglio.
Suppongo che l’abitudine sia fondamentale e ribaltando la situazione, immagino lo sconforto di una mamma di sole femmine, ritrovarsi a comprare un gioco per un maschietto.
E ancora, ma i giochi per le vostre figlie, per caso, richiedono conoscenze di ingegneria meccanica e nucleare? Nozioni di fisica quantistica e calcolo numerico? No, perché quando ti arriva un Transformer con la modalità “Camion-Robot”, credo che la mia stonatissima laurea in Medicina Veterinaria, sia piuttosto inutile.
«Mammaaaa…mi trasformi Optimus Prime in assetto da battaglia? ORA! VELOCE! Che deve andare in guerra contro Megatron!»
Come no, amore, fosse facile! Un papiro di istruzioni incomprensibili, dove le parti mobili sono segnate con un colorino rossiccio mentre quelle che non si devono toccare sono grigie. I particolari non si distinguono, i passaggi sono numerosi e richiedono una destrezza manuale tale che mi sembra di essere un macaco artritico.
Da quando Davide e Matteo hanno cominciato ad appassionarsi a questi benedetti Transformer e a riceverli come regalo, io sono in continua agonia. Vivo con le istruzioni dei giochi costantemente sotto mano (le tengo anche in borsetta) perché non si sa mai quando possa capitare che a ‘Bumblebee‘ e ‘Optimum Prime‘ gli scappi di trasformarsi.
«Che leggi di così appassionante? “50 sfumature di grigio”?»
«Macchè! Devo scoprire come ritrasformare Bumblebee in Camaro e viceversa, o i miei figli mi licenziano!»
Devo dire però, che le mie capacità di seguire le istruzioni stanno migliorando: qualche tempo fa i miei figli passavano 20 minuti a pungolarmi per farmi accelerare il processo, dopo di che si scordavano completamente che stavano giocando con i Transformer e una volta che avevo completato l’opera, li ritrovavo alle prese con trenini e dinosauri.
Ora riesco a terminare il tutto in 15 minuti netti e ad arrivare in tempo prima che le sorti della battaglia vengano decise dai Bad Guys.
Però, se c’è il papà , nonchè ingegner Brambilla, allora le cose cambiano.
«Vedi? àˆ semplice…logico…tic, tuc, tac…et voilà ! »
« Papà sei troppo cool tu, grazie! »
Le cose sono tre:
1. comincio a odiare mio marito;
2. mi iscrivo ad ingegneria;
3. faccio la macumba per avere una femmina e affogare in un mare di rosa!
Sono una mamma di femmine che sopravvive al rosa perchè compra raramente “roba da femmine” ma possibilmente unisex e che (soprattutto) compra i giochi in meravigliosi negozi con ben poco plasticume: in ordine (questa non è pubblicità , questa è resistenza all’omologazione, comunicazione per le amministratrici!) La città del sole, Baiocchi (pardon, ora Millegiochi), Mago Merlino e I giochi di Kim. Detesto il rosa! Raffaella
Cara raffaella, fonderemo un partito “Abbasso il Rosa!” 😀 😀
Senza offesa per chi ama questo colore, ovviamente 😉
io invece da bambina adoravo le barbie, con le loro case, macchine e i vestiti e sarei ben lieta se potessi giocarci ancora!! Ma finora non sono riuscita a convincere i miei due maschi!!
Un pomeriggio siamo andati a casa di un’amica che ha una bimba dell’età di Matteo… lei e Matteo hanno giocato due ore a fare mamma e papà delle bambole, portarle in giro con il passeggino, dal dottore, fare la spesa. Mai due ore sono state più dolci e serene!
C’è speranza cara omonima 😀
se ti consola sono mamma di due maschietti e nn sono x niente pentita: preferisco scervellarmi con la trasformazione di optimus prime, arrivato nella nostra casa a Natale scorso, che dover subire fronzoli femminili alla hello kittie o winx!!! certo nn mi sarebbe dispiaciuto avere una femminuccia, ma con me sarebbe stata sicuramente deviata verso giocattoli, cartoni e accessori meno femminili. Coraggio, la tua fatica è sicuramente ben compensata dal risultato e presto sarai diventata un mago delle trasformazioni! di sicuro sei in buona compagnia 😉 linda
Grazie Linda del supporto! Per ora sopravvivo considerando che il modello che hanno regalato ai miei figli è per bambini di 5 anni… il che mi fa dubitare delle mie capacità visto che io ho ben più di 5 anni! Più cresceranno e più le cose si complicheranno, ma spero tanto che per l’epoca, i miei figli, si affrancheranno dal supporto materno per cose troppo complicate 🙂
sarà che non ho mai amato i giochi da femmina nemmeno da bambina (niente Optimus Prime, ma il mio magnifico leone nero della Voltron Force lo conservo ancora), quindi penso che con una bimba in assetto-confetto ne uscirei sconfitta!
A mia cognata, che aveva 2 anni e mezzo quando l’ho conosciuta, regalo puntualmente solo giochi unisex e possibilmente legati al mondo artistico perchè è molto brava a colorare e mi piacerebbe sviluppasse queste sue potenzialità . E, ovviamente, il mitico Sapientino!!!
Viva i giochi unisex che fanno lavorare la mente! Viva costruzioni, Lego & Co.!!!!! ^_^
Ricordo anche io il mio robot di Mazinga Z, tra le bambole c’era anche lui in compagnia di Spiderman e Capitan Harlock!
Comunque non penso ci sia nulla di male nei giochi di genere, basta che i bambini siano stimolati con tutto e gli sia data la possibilità di scegliere e sviluppare un loro gusto personale, senza dare per scontato che una femmina debba amare solo il rosa e un maschio solo il blu!