Come chiedere ai figli il resoconto della loro giornata
“Come è andata oggi a scuola?”
“Bene”
“Ma cosa hai fatto?”
“Niente”.
Questa conversazione si propaga dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, nelle case di tutto il mondo, ogni volta che voi figli tornate a casa da scuola.
Per quanto strano possa sembrarvi, cari figlioli, noi genitori siamo veramente interessati a sapere cosa cacchio vi è successo nelle ore in cui siete stati lontani dai nostri cuori (ma soprattutto occhi).
Non crediate si tratti di sdolcinato sentimentalismo o voglia di esercitare controllo totale sulle vostre vite.. beh, forse un po’ di controllo si.
E` soprattutto una questione di strategia militare. Quando arriva il momento dei colloqui con gli insegnanti ogni genitore scende in campo e se vuole sopravvivere al confronto con l’educatore, abbarbicato dietro la cattedra, deve essere certo di possedere armi adeguate e di conoscere i punti deboli del nemico.
Se dite alla mamma che “tutto va bene” e che “niente accade” durante il giorno, poi non stupitevi se vorrà rivalersi dopo aver saputo che fate acqua da tutti i pori in ogni materia, manco foste uno scolapasta!
A noi genitori non piacciono le sorprese di questo genere, capito? Un minimo di avviso non guasterebbe.
Detto questo, convengo che esistano modi più accattivanti con i quali un genitore possa cavar di bocca al figlio un resoconto esaustivo della sua giornata a scuola.
C’è chi, per esempio, propone un approccio zen del tipo “Chi ti ha fatto sorridere oggi a scuola”. Molto love&peace, non c’è dubbio e sono certa che potrebbe stimolare tanti ragazzi a parlare. Se poi offrite anche una canna, sono certa che vuoteranno il sacco, raccontandovi di Matematica, Storia e unicorni dorati al galoppo su arcobaleni scintillanti.
Dite che è poco salutare? Forse, ma in ogni caso è un metodo da tenere a mente.
Altri suggeriscono di lasciare che siano loro a decidere i tempi per parlare. Effettivamente ricevere il terzo grado appena usciti da scuola non è piacevole. Certi ragazzi hanno bisogno di tempo per lasciar sedimentare le esperienze appena vissute, prima di sentirsi in grado di condividere.
Anche questa mi sembra una soluzione interessante, nonostante si rischi di ottenere i “sedimenti” suddetti dopo svariate ere geologiche e solo in seguito a scavi archeologici da far impallidire Indiana Jones.
Altri propongono di essere noi genitori per primi a dare il resoconto della nostra giornata.
Un giorno ho deciso di provare quest’ultimo approccio con Matteo.
“Ciao Matteo! Sai che oggi la mamma è andata a fare la spesa, poi ha pulito il bagno e ha persino potato le piante in giardino!? Tu che hai fatto?”
Matteo mi ha guardata qualche secondo con aria perplessa. Poi, mettendomi una mano sulla spalla mi ha detto: “Mamma, pensavo di aver avuto una giornata schifosa, ma tu mi batti.”
Guarda Enrica, leggendo qua e là, avevo trovato un metodo che si era rivelato molto efficace l’anno scorso con Leo…la frase era ” cosa hai imparato oggi a scuola??” Leo snocciolava info, ma quest’anno non funziona molto bene su di lui, ma il resoconto ce l’ho ugualmente…dalle bimbe delle mie amiche…
Si, il metodo “spionaggio e` una validissima alternativa, Vale. Lo uso anche io 😀
Maria (comune conoscenza) suggeriva anche il metodo KGB, ossia senza sapere assolutamente nulla, si esordisce con un “So cosa hai fatto oggi… non la passi liscia!”, geniale 😀
Grazie per questo articolo è una battaglia che conduco da quando mia figlia ha iniziato le elementari visto che non ho più il confronto quotidiano con le educatrici e tirare fuori qualcosa da quella bocca è sempre un’impresa! Grande tuo figlio! Ciao
non sei sola, almeno questa è una consolazione, se pur amara ;P