La donna e il post parto – Introduzione
Se il titolo di questa rubrica ha attirato la tua attenzione sospetto che tu abbia dei buoni motivi. Forse hai partorito di recente e ti senti come uscita da una centrifuga. Sei un tantino disorientata, non sei così felice come ti aspettavi, anzi a dirla tutta (e dillo, su) sei invasa dal pensiero di rivolere la tua vita pre-figlio. Hai la sensazione che il tuo morale strisci nell’humus di migliaia di malumori ingestibili, la lacrima esige di uscirsene dal condotto un po’ troppo spesso, la migliore considerazione delle tue giornate è “che c@*@°# di vita di m@*@°# mi ritrovo a fare?!” e non ti capaciti come mai visto che hai realizzato il sogno di tutte le donne (o quasi) del pianeta terra: avere un bambino.
Ora, causa comprensibile scombussolamento, stai brancolando nel buio cercando di ritrovare quella “diritta via che era smarrita”. Citazione di Dante a parte ti serve una bussola per capire bene dove tu sia andata a finire.
Magari in questo momento ti starai dicendo con espressione stupita: “wow, questa le ha azzeccate tutte!” e chissà perché sei andata a sbirciare nel mio profilo per cercare di capire con chi hai a che fare. Tengo subito a rassicurarti che non appartengo al filone esoterico/chiromantico, per cui non sono dedita alla lettura dei tarocchi (a me ha portato di una sfiga in passato”), nemmeno a quella della mano (una volta una specie di fattucchiera mi disse che la linea della mia vita era troppo corta, io le dissi che se pretendeva da me 50 euro per avermi lanciato una previsione simile ci sarebbe stata di sicuro una vita corta: la sua), non pratico destrutturazione e nemmeno ti ricostruisco il karma delle tue vite con l’ausilio di un pendolino.
Ti viene forse in mente qualcosa di alternativo? Qualcosa che si chiama “esperienza”? Ebbene sì, io ci sono passata prima di te. E sapessi quanto ho desiderato trovare in rete un manuale simile a questo che mi assistesse nella fase più delicata della maternità : il post parto.
Non immaginavi di ricevere un trattamento simile, vero? Lo so, non te ne ha parlato nessuno. Ma non si tratta di una congiura verso la tua persona, fidati. Solo pura questione di smantellare (alla radice) l’antico folclore che mostra sempre e solo un foggia della maternità : quella sognante, magica, unica, felice.
Mi chiedo come si possa ingannare in modo così scadente una mamma in attesa.
La metafora che sto per proporti, che ti renderà meglio l’idea, è un po’ azzardata ma credo piuttosto efficace.
Supponi di entrare in un’agenzia di viaggi, ok?
L’operatore ti decanta la meta che hai prestabilito.
Ti mostra il depliant con una spiaggia bianca e il mare turchese, l’alberghetto delizioso che vanta una vista mare da urlo e uno staff servile pronto a venire incontro ad ogni tua esigenza.
E tu parti.
Sei piena di belle aspettative.
Non vedi l’ora di arrivare in quel posticino attraente, già ti vedi spedire una valanga di cartoline con su scritto:”tiè, beccatevi questa e tanti cari saluti!” e sorseggiare sotto il sole cocente una caipirinha fresca, servita da un bellimbusto dai muscoli scultorei che ti offre anche un massaggio antistress.
Poi l’aereo finalmente atterra, tu chiami impaziente un taxi che ti porta nel posto tanto ambito e”scorgi una struttura malandata, una brutta copia di quel alberghetto dai colori cangianti e briosi immortalato nel depliant, chi ti da il benvenuto è un cameriere dalla pancia prominente, il riporto sulla testa come mai ne avevi visti in vita tua, e ti accoglie pure scaccolandosi il naso.
Ad una prima stima della situazione penseresti: “questo elimina lo stress quanto una seduta dal dentista”. Poi passerai ad una seconda stima in cui avrai la certezza di essere stata vittima di una bufala.
Ed è così che ti senti nella tua nuova situazione di mamma non è vero?
Per nove mesi ti sei guardata, tra mille voli pindarici, quel depliant sulla maternità fatto di immagini patinate, con mamme stragnocche senza alcuna imperfezione sul viso, i fisici, quasi inutile dirlo, snelli e tonici.
E tu che in automatico ti identifichi in una di loro: gioiosa, energica, indipendente, forte, imbattibile e tutta fitness visto che durante il periodo di maternità sarai pure capace di dedicare più tempo al pilates, yoga e aquagym.
Infine partorisci e, tre giorni di paura e delirio in ospedale dopo, torni a casa.
E chi ti accoglie?
Il cameriere che si scaccola il naso dal riporto imbarazzante!
E’ una bufala.
Hai perfettamente ragione.
Se nel caso del viaggio puoi sfanculare l’operatore e chiedere un bel risarcimento danni (per il riporto potresti diventare milionaria e mandare in totale fallimento il tour operator), nel caso di “questo viaggio” non ti resta che indagare, analizzare, esaminare, anatomizzare e sviscerare la natura di un ingannevole fenomeno sociologico fondato su una profonda omertà da parte di nonne, mamme, zie, sorelle e amiche che ti hanno preceduta nella procreazione; perchè dopotutto dietro il depliant mistificatore c’è sempre il mare limpido, la sabbia bianca e il cielo color laguna blu, no?
Prima di immergerci nel programma di riabilitazione che ti renda una madre davvero felice e consapevole mi sento in dovere di dirti che:
1. non sono qui per attuare terrorismo psicologico. La maternità , lo ammetto in primis, è un’esperienza unica ma va trattata con maggiore ragionevolezza, assennatezza, senno, giudizio, misura, equilibrio, ponderatezza. Potrei andare avanti all’infinito visto che ho aperto il dizionario dei sinonimi sotto la parola “lucidità mentale”. Insomma, bisogna guardarla sotto ogni suo aspetto. E soprattutto occorre essere ben informate su tutte le conseguenze possibili, siano esse seducenti o meno. Perciò, non credi sia meglio sapere a priori piuttosto che lasciarti imbambolare dall’antico incantesimo (le cui origini andrò ad analizzare durante questo nostro percorso): “aspetti un bambino? Oh, vedrai che bello, vedrai che il parto dopo due giorni non lo ricorderai più, vedrai come ti sentirai al settimo cielo, vedrai, vedrai e ancora vedrai””
Il tutto condito con sorrisi da paresi facciale da parte di”.tutti!!
2. Non farti trarre in inganno dai toni ironici con cui questo manuale è stato scritto. Sei nel pieno diritto di riconoscere i difetti della maternità con il sorriso sulle labbra ma ciò non significa che i contenuti che andrò ad affrontare siano privi di significato o di fonti attendibili. Il linguaggio come hai notato sarà confidenziale e molto semplice. Non hai certo bisogno che io ti tiri fuori neologismi vari o l’analisi del concetto di linguistica innata di Noam Chomsky. Capirai, tu hai bisogno di praticità e praticità sia anche nelle forme di espressione (lungi da me il Nobel).
3. Come tutti i manuali che si rispettino anche questo sarà diviso in sezioni che andranno a toccare: una parte spirituale (sai sì, che oltre al corpo abbiamo anche un’anima da nutrire e vezzeggiare?), una pratica (le soluzioni migliori per gestire il tuo quotidiano e la vita di coppia) e una interamente dedicata alla depressione post parto (identikit della malattia e soluzioni per uscirne a testa alta).
Bene, direi di cominciare.
Pronta?
Ah, dimenticavo”se tu che stai leggendo non sei una mamma in crisi ma forse temi che lo sia la tua amica, la vicina di casa, la ragazza che conosci di vista e che incontri spesso sola che vaga assieme alla carrozzina e lo sguardo spento.
Cosa aspetti a segnalarle questo blog?!
Carissima Deborah,
dirti ancora grazie per tutto questo non è superfluo, il tuo lavoro sono sicura che rifocillerà l’animo di tante neo mamme…ad ogni modo,proprio ieri mi sono imbattuta in un catalogo di una nota catena dedita alla puericultura,beh,leggendo la prima pagina mi stava venendo il coccolone!
Ti riporto parola per parola quello che c’è scritto: “ora che sono mamma, la mia vita è diventata semplicemente meravigliosa!Impazzisco per le sue manine paffutelle, adoro il momento della ninna nanna e vado in brodo di giuggiole ogni volta che mi sorride…voglio solo il meglio per il mio amore, desidero che sia sempre felice!”
Ecco. Roba che se l’avessi letta appena tornata dall’ospedale dopo il parto mi avrebbe fatto imbroccare la prima finestra che avessi incontrato…forse è un’esigenza del marketing, ma quanto male fa tutto questo illudere…bastaaaaa!
Meno male che ora esistono siti come questo dove una neo-mamma sull’orlo della crisi di nervi non si deve sentire in colpa se non sfoggia un sorriso a 36 denti ma anzi,ha gli occhi talmente gonfi dal pianto che sembra abbia disputato un incontro di boxe.
Un abbraccio
Anna
Anna cara,
qunado ti imbatti in dichiarazioni come quella cher hai citato nel tuo messaggio fai come disse qualcuno un tempo:”Non ti curar di loro ma guarda e passa.” Ed è così che bisogna fare!! Ora finalmente le cose stanno cambiando e ci sono spazi on line (come l’oasi) dove i muri inibitori che cingevano i difetti della maternità tenendoli debitamente nascosti sono stati abbattuti. Perciò vivi il tuo essere mamma con la gioia dei tuoi limiti, delle tue paure e ricorda sempre che solo per il fatto di ammettere di non essere totalmente felici e di evidenziare le NORMALI difficoltà una volta diventate madri è la migliore forma di saggezza, che ti permette di essere realmente un’ottima madre!
Ciao Deborah. Mi associo ad Anna nel ringraziarti per il tuo lavoro e per questa rubrica. Come ho scritto nel questionario, ho sofferto di Baby Blues, almeno per tutto il primo mese da neo mamma. Quando mia figlia aveva circa 20 gg, durante un incontro con un’ostetrica e altre tre mamme, in cui si parlava delle nostre esperienze e intanto facevamo un massaggio ai pargoli, una di queste mamme ha chiesto quando fosse consigliabile cercare di avere un altro figlio (il figlio lì presente aveva quasi 4 mesi). Io ho pensato “CHE COOOOOSA?!?!?!”. Sentendomi un vero verme, in quel periodo a tutto pensavo tranne che ad avere un altro figlio! Lei però era davvero convinta, felice e rilassata e io pensavo se non ci fosse qualcosa di sbagliato in me, se magari non ero pronta, nonostante il miei, sigh, 38 anni. Naturalmente non ho osato esprimere quello che pensavo, vedendo l’espressione a forma di cuore di quella mamma… Adesso so che non c’era niente di sbagliato in me, però lì per lì è stato proprio brutto.
come ti capisco cara Adriana! Io non ho fatto che incontrarmi/scontrarmi con super mamme. Ma alla luce dei miei “studi” socio-antropologici sono giunta alla conclusione che accudire un bebè sia un vero e proprio talento, che ci sono donne che non farebbero altro nella vita e che si sentono realizzate solo ed esclusivamente con la maternità . Ben venga, dico io. Però il fatto che ci siano altre donne che al contrario mostrano non poche difficoltà nell’affrontare l’esperienza di madri non significa assolutamente che non siano capaci di amare profondamwente i loro figli e che soprattutto non siano delle buone madri….grazie un abbraccio Deborah
Cara Adriana…mia figlia ha 22 mesi e, sinceramente, non passa giorno che io non mi senta un’aliena rispetto ad altre mamme…super organnizzate, super felici e con nessun altro desiderio se non quello di giocare ed accudire i propri bimbi. Accetto con fatica il fatto che io non abbia questo talento come dice Deborah…ma oggi riesco a dire più apertamente che il mio post parto non è stato certo il periodo più bello della mia vita!!
Ciao Deborah, volevo solo dirti che ho terminato ieri il tuo libro, che ho praticamente divorato, e mi hai fatto ridere e piangere e sentire davvero capita. Come se ci avessi messo anche la mia storia dentro. Non ho sofferto di DPP, e mi vergogno per l’ignoranza con la quale ho tratto io stessa l’argomento in svariate occasioni, ma conosco la stanchezza cronica, lo sforzo, a giorni lo sfinimento soprattutto emotivo della fase post- gravidanza. Anch’io ho messo su un blog per raccontare la mia esperienza ma non sempre mi riesce, a volte mi sembra di fingere, di non dire tutto, o di dirlo a bassa voce. Tu l’hai urlato e hai fatto bene, perchè ti abbiamo sentita in tante e ci siamo sentite meglio! Ti confesso che per me è stato molto più facile il primo anno che ora, Camilla (anche la mia si chiama così!) ha 20 mesi e finora è stata sempre con me.. credo sia arrivato il momento di affidarci alla scuola e di riprendere il lavoro!!! Sono proprio contenta di trovarti su questo blog, ti ho scoperta con il libro e poi ho saputo del blog! Un abbraccio. Eliana
cara Eliana, mi fa davvero un piacere immenso leggerti e benvenuta nell’oasi! Spero di vederti spesso da queste parti…;) così potremo sfogarci liberamente evitando di confessare solo in parte i segreti oscuri della maternità
un abbraccio grande a te!
Deb
Cara Deborah,
ho finito da poco di leggere il tuo libro. Non so se è perchè ho una bambina di 8 settimane, ma leggendo le ultime pagine, in cui finalmente ti riappropri delle emozioni che ti erano mancate, ho pianto come un vitello!
Confesso anch’io che è dura, ci sono dei giorni ancora adesso in cui vorrei piangere e basta.
Non so se riuscirò a uscire facilmente da questo stato di depressione, anche perchè al momento sono disoccupata, dunque non vedo la luce in fondo al tunnel… Mi sento in colpa soprattutto perchè la mia bambina, a detta di nonne, zie, parenti vari, è buonissima… eppure io non riesco sempre a provare gioia quando sto con lei. L’allattamento è stata per ora un’esperienza difficile: ho tantissimo latte e tutti a dirmi che è una gran fortuna, ma io, lo ammetto, provo ancora dolore a quasi due mesi dal parto e confesso di aver spesso sperato che mi andasse via per allattarla artificialmente… sono una madre snaturata, vero?
Avrei ancora tanto da dire e da condividere, ma la stanchezza me lo impedisce… Grazie, comunque, per il tuo libro, mi ha aiutato a sentirmi meno sola!
carissima Alessandra,
non pensare nemmeno un secondo di essere una madre snaturata anzi io credo che il coraggio di mettersi in discussione e di svelare apertamene i propri limiti dell’essere madre è una dimostrazione stupenda di quanto tu abbia voglia di essere una brava mamma. E lo sei, mia cara, lo sei!!
Il punto è che abbiamo scoperto l’inghippo. Chissà perchè alla maternità è stato etichettato solo l’aspetto favoloso, sognante quando invece è l’esperienza più profonda e anche sofferta per una donna ma noi abbiamo smascherato tutto questo, tiè!
Spero di rileggerti 🙂
baci
Deborah
Cara deborah il io piccolo alex ha 5 mesi ,una gravidanza perfetta e cercata parto veloce e indolore tornati a casa iniziano le coliche poi il reflussoesi dormiva poco…ppi dopo 2 mesi lui si tranquilliza e riusciamo a dornire e al suo secondo mese quando ormai pensavo che il peggio fosse passato vado a letto e non chiudo occhio …inizia cosi l incubo della dpp …il bimbo mi pesa cosa che nei primi due mesi non avevo pensato, mi sento tris te piango ,e mi chiedo a distanza di 3 mesi quando tornero felice se tornero la persona simpatica che ero e se amero mai mio figlio
eccomi qua, piacere deborah, sono barbara…
ho letto di te su un giornale e subito dopo sono venuta ad affacciarmi sul tuo blog….che spero mi possa aiutare…
appena potro’ andro’ anche a comprare il tuo libro …promesso!
detto cio’ …sono una neo mamma della mia seconda figlia…Domitilla, la prima ha sette anni e si chiama Matilde, ed è la miafonte di gioia piu grande, e la piu’ piccola ha 6 mesi… sei mesi che non sono piu’ felice…o almeno in parte….
sei mesi dove tutto è cambiato…premesso che la mia gravidanza è stata tutta molto delicata, avevo sempre la sensazione di perdermi la bambina per strada…la mia data del parto sarebbe dovuta essere il 28 aprile circa….mentre tutto è stato scombussolato da una nascita abbastanza frettolosa.
la mia bambina è nata ben 2 mesi prima con un parto d’urgenza per un distacco della placenta enorme..e da li abbiamo passato un mese in terapia intensiva e poi dopo quel mesetto è tornata a casa…
per i primi due mesi sembrava tutto ok per me….ma come dici tu appena ho vagliato la soglia dei tre mesi dopo la nascita è iniziato il mio delirio … da li i miei occhi hanno versato piu lacrime che in tutta la mia vita….e cosi ho deciso di farmi aiutare…cosi facendo ho passato un’estate piacevole al mare con la mia famiglia…ma oggi che tutto è tornato alla normalita’ …ho dei momenti dove mi sento tanto fragile…
vorrei ancora oggi tornare alla mia felicita’…la mia dorata felicita’ che avevo prima dell’arrivo di domitilla.
spero di trovare qui ,in questa oasi un po di sollievo, quanto meno ci voglio provare…forse parlare con voi tutte mi dara’ un po’ di forza …
a presto B.
cara Barbara,
intanto grazie di avere riportato la tua eseprienza. Aprirsi agli altri senza vergogne serve davvero tanto e la tua storia può essere un importante riferimento per tante altre mamme che si trovano in una situazione analoga alla tua.
Noi ci auguriamo di poter essere per te una spalla su cui appoggiarti ogni volta che ne avrai bisogno.
spero di sentiri presto!
un abbraccio
Deb
Carissima Deborah non ho ancora finito di leggere il tuo libro, io ho scoperto prima il blog e poi ho voluto leggere la tua storia….
Sono mamma da 3 mesi e mezzo e ho combattuto contro pensieri negativi e sensi di colpa… Tuttora a volte le lacrime mi fanno compagnia, mi sfogo così 🙂
Mi sono ritrovata tanto in te quando descrivi tutte le aspettative dei 9 mesi, la sindrome della mamma Mulino bianco e Pampers, aggiungo io, che la vedi allattare a culla, come se l’allattamento fosse la cosa più semplice del mondo…
Quello che invece non riesco ancora a fare è staccarmi anche solo per 30 minuti dal mio bimbo: io non stacco mai, non ci riesco, so che ne avrei bisogno per ricaricarmi ma non ho la serenità per farlo, non ancora almeno. Ti farà³ sapere se ci rouscirà³, intanto finisco il libro.
Grazie per la tua storia, grazie per il tuo coraggio.
Lucia
ciao cara Lucia e benvenuta tra noi 🙂
ciò che mi dici è utile e interessante visto che non si fa altro che parlare della voglia irrefrenabile di staccarsi ogni tanto dai propri bimbi!
Il fatto che tu faccia molta fatica ad allontanarti da tuo figlio può nascondere implicazioni psicologiche che magari sono legate alla tua infanzia o a qualche esperienza nella tua vita in generale che ti crea questo legame eccessivo.
Io ritengo che la virtù stia nel mezzo (ormai diventato un mio motto esistenziale), poichè gli eccessi non portano mai a nulla di buono.
Se stare sempre con tuo figlio ti fa sentire felice ma ti crea allo stesso tempo anche disagi (cioè il sentire comunque il desiderio di separarsi ogni tanto da lui) prova a mettere una controtendenza a questo tuo atteggiamento. Non c’è nulla di male – se riesci a beneficiare dell’aiuto di qualcuno – uscire con un’amica, prendere un caffè con lei fare due chiacchiere e liberare la mente dalla quotidianità ritmica dell’essere mamme. E una cosa molto importante è quella di ritagliarsi anche un piccolo, necessario, spazio da dedicare alla coppia. Ricordiamoci che i figli felici arrivano ad esserlo se a monte hanno genitori che si amano sul serio e non fanno finta!
E’ bene sottolineare che una donna che diventa madre deve pur sempre mantenere la sua essenza, rispettare le sue esigenze, dotarsi di quel sano egoismo che porta solo energia positiva a se stesse e ai figli.
un abbraccio
Deborah
p.s. ovviamente facci sapere se sei riuscita in questo intento 😉
Carissima Deborah, che tempismo: ho finito poco fa il tuo libro, ho riflettuto sulla poesia di Kibran, su come i figli hanno bisogno di punti di riferimento diversi, anche se la mamma è sempre la mamma…
Io sono fortunata: il soategno /supporto di mio marito, i miei sono vicini, mia madre super felice di tenermi il pupo, l’ostacolo sta nella mia mente contorta :), lì devo lavorare …
Accetterò la sfida, anche perchè comunque a gennaio dovrò tornare al lavoro quindi meglio essere preparate…
Il tuo libro mi ha lasciato con sentimenti di speranza, positività e dentro ho sentito alleggerirsi quel nodo che da un po’ di tempo ho sempre nello stomaco…
Non vedo l’ora che aprirete il forum..
Grazie ancora
Un abbraccio da mamma a mamma
Cara Lucia,
sono molto felice di averti dato speranza. E fai bene a sperare perchè la fase che stai vivendo è destinata a cambiare presto considerata la velocità con cui i nostri figli crescono. Camilla mercoledì scorso ha inziato la prima elementare, in pochi giorni ha fatto grandi cambiamenti, pretende -giustamente- di essere autonoma, entra a scuola rifiutando che io l’accompagni in classe, si veste e lava da sola, adesso la sera si addormenta da sola!! E io guardo sbalordita questa sua trasformazione quando ho ancora addosso nitido il ricordo di quando ho varcato la soglia di casa con lei di appena pochi giorni. Hai ragione quando dici che l’ostacolo sta nella tua mente e mi sembra che per il solo fatto di ammetterlo tu sia già sulla buona strada. Brava, sono sicura risolverai il tuo problema molto prima di quanto pensi e poi noi siamo qui a sostenerti. Sempre!
Il forum aprirà i battenti a ottobre!
un abbraccio
Deborah
ciao deborah…sono sempre barbara…
come promesso ho comprato il tuo libro e lo trovo meraviglioso e tanto veritiero…
una frase mi ha colpito molto….
e rappresenta la mia situazione attuale…
quando dici ” che avevi nostalgia del tuo passato come fosse un uomo di cui eri pazzamente innamorato,e avere la consapevolezza che niente sarebbe tornato come prima…
ecco cosi sto io…mi manca tanto….troppo il mio legame con mio marito e la mia prima figlia…mi fa troppo male…vorrei che come per magia tutto tornasse indietro , vorrei essere ancora in tre e non in 4….ma faticosamente sto andando avanti…ma giuro che è durissima…ci sono giorni che piango sempre…altri che tento di tirarmi su….
spero che questa situazione duri ancora per poco….anche se sono molto dubbiosa….
vorrei amare la mia seconda bimba, come la prima , sara’ possibile….chi lo sa!?
certe volte mi chiedo ancora come ho potuto pensare che sarebbe stato tutto bellissimo , come dici tu da famiglia della mulino bianco…tutto sembra tranne quello….
un bacio grande!
barbara
tesoro,
intanto fai benissimo a sfogarti. E continua a farlo!!!
Non sentirti a disagio se provi sentimenti inaspettati verso la tua seconda figlia. Si tratta davvero di un periodo che al momento ti sembra lungo quanto un secolo, hai l’impressione di essere caduta in un pozzo senza fondo da cui non potrai mai uscire. Ma fidati se ti dico che sono illusioni, blocchi della nostra mente.
Non so a livello organizzativo se ti puoi avvalere dei nonni o dell’aiuto di una baby sitter. Se così fosse prova a sforzarti e cercare di organizzare una giornata solo con te e tuo marito. Ciò vi aiuterebbe a ritrovarvi un pò, a rafforzare il vostro rapporto di coppia che è SACROSANTO per crescere i figli! Insomma, i bambini che hanno la fortuna di godere di genitori che si amano e che lo mettono in mostra saranno adulti felici e equilibrati!!
Diventare genitore implica un cambiamento devastante. E’ come ritrovarsi davvero travolti da un’onda anomala con i capelli sconvolti, gli occhi sgranati e chiedersi confuse “MA CHE DIAVOLO è SUCCESSO?”
Perciò è dura raccogliere le macerie e ricostruire tutto ciò che avevamo prima.
Malgrado la grande sofferenza interiore mi devi credere se ti dico con la massima convinzione che questa esperienza ti rafforzerà a tal punto che un bel giorno ti guarderai indietro e paradossalmente ringrazierai questo periodo così duro da sostenere.
Prendi tempo, lasciati andare a questo pazzo flusso che la vita ti sta dando. E’ un’occasione.
E per dirtelo io…
ti abbraccio forte forte e mi raccomando tienimi aggiornata sugli sviluppi 🙂
xxx
Deborah
cara deborah…
allora prima di tutto…ho finito il tuo libro gia da un bel po di giorni, e che dire oltre ad aver condiviso ogni tua parola…malessere…pensiero…diciamo tutto! sei stata davvero come una coccola per me!
nei giorni che ti leggevo mi sentivo capita da qualcuno anche se non era fisicamente davanti a me…
e finito il tuo libro ho provato anche una giusta dose di forza…che pero’ è crollata nuovamente!
mi chiedo quanto ancora staro’ cosi’ male…quanto ancora ci mettero’ a capire di che mio passato a tre non ci sara’ piu’… è stato talmente bello che capire che in quattro puo essere anche meglio mi fa un po fatica!
poi guardo la mia piccola bambina è vedo quanto è bella…sorridente e come è felice quando vede la sorella grande…e la grande che adora la piccola…mi dico che forse qualcosa di buono ho fatto…almeno spero!
ma poi torna la malinconia e le lacrime prendono il volo…ancora mi chiedo come faccio a lacrimare cosi tanto ..dovrei stare a secco per quanto piango! 🙂
spero davvero che come mi hai detto tu nella risposta precedente… arrivera’ il giorno che tutto passera’ e che saro ‘ forse piu forte quel giorno…
…quel giorno che vorrei fosse domani!
voglio tornare a ridere…ma ridere dal cuore …voglio rivedere tutto a colori se lo merita tutta lamia famiglia!
ma so che ho ancora un po di strada in salita…
devo solo arrivare in cima per poi godermi il tutto…la mia vita a 4!
un baetto B.
Barbara cara mi sento solo di dirti (anche se al momento potrebbe sembrati più facile atraversare la foresta amazzonica) una cosa: NON MOLLARE! Vivi giorno per giorno accettando serenamente i tuoi stati d’animo bassi. Sono le occasioni migliori che faranno di te una donna sempre più forte e una mamma più consapevole che saprà infondere tutto il coraggio e l’autostima necessari a crescere le tue figlie e “gettarle” un giorno nella vita 😉
scrivi quando vuoi è un piacere condividere con te l’esperienza di una mamma che non si vergogna affatto di mettere in evidenza i propri limiti
ti abbraccio
Deb
ciao!!!
che sollievo aver trovato questo forum, mi sento finalmente a casa…………
non dormo da 2 mesi esatti da quando è nato il mio piccolo, sono talmente stanca che spesso mi viene da piangere. La mia vicina di casa, parecchio più giovane di me, ha patorito poco prima di me. la sua piccola dorme e dorme, lei è sempre sorridente non ha mia perso 1 sola notte di sonno e ha già ripreso la palestra.
Fortuna che sono in contatto con qualche altra donna del corso pre parto esausta come me altrimenti mi sentirei un UFO.
Ho passato lunghi anni della mia vita alla ricerca di un figlio che non arrivava, tra aborti spontanei e PMA è stata dura, quanto ho pianto e sono stata male non lo riesco a spiegare. Poi finalmente la bella notizia la”dolce attesa” che dolce non è per nulla. La dolce attesa è una altra bufala sulla maternità : ormoni a palla, cambiamenti continui anche d’umore, per me inoltre isolamento in quanto sono stata messa a risposo all’improvviso e ho dovuto dare un brusco stop alla vita che facevo, ma sono state le variazioni d’umore che mi hanno più destabilizzata. Non sopporti nulla anche la notizia della formichina che si è spezzata la gambetta ti fa piangere. Putroppo non sono sempre riuscita a limitare questi malumori perchè i duri momenti che ho vissuto per l’assenza del figlio mi hanno fatto ciclicamente sprofondare e ho avuto a lungo paura di essere diventata una persona dall’umore instabile e inadatta ad avere un figlio con infiniti sensi di colpa. Dopo finalmente arriva il pargolo e sono felice, lo attendevo! spesso quando dorme (di rado purtroppo) vado a sentirne il profumo ma continuo a pinagere, non sempre per fortuna, ma alterno momenti di grande tristezza anche perchè sono stanca stanca stanca. Speriamo passi, quando finirò di piangere? un abbraccio a tutte
Cara Gabri, non hai idea di quante mamme come te ci sono, qui nell’Oasi o nel nostro forum, ma anche la fuori e tutte si sentono isolate, in colpa. Basterebbe leggere messaggi come il tuo per capire che colpe non ce ne sono, stanchezza tanta e alle volte anche depressione.
Lo so che molti te lo avranno detto, ma voglio ripetertelo anche io: PASSERA`! Passerà quando avrai trovato il tuo equilibrio, passerà quando il tuo bimbo troverà una routine che gli indicherai tu, passerà quando riprenderai i tuoi spazi e le tue attività (consapevole pero` di aver subito un cambiamento di vita, che devi accettare e con cui imparare a convivere). Tutto passa, basta trovare i sentieri giusti da imboccare… tipo un luogo come l’oasi dove sfogarti, sorridere e condividere anche le tue lacrime, perchè no.
Come dicevo prima tutto passa e te lo dico perchè per me è passato. Matteo piangeva e non dormiva e piangeva e non dormiva e io ero a pezzi, sola e depressa… eppure, come tante altre mamme, eccomi qua, squilibrata non c’è dubbio, rimbambita ovviamente, ma molto più serena e sicuramente non depressa. Matteo ha 5 anni e suo fratello Davide 2: ci sono giorni che me li mangerei con pane e salsiccia, ma in definitiva tutto è passato e noi andiamo avanti!
Sei forte gabri, solo che dopo una tempesta ci si sente un po’ disorientati: è il momento di trovare gli scogli, i punti fissi a cui appoggiarsi per rialzarsi. Tuo marito, la tua famiglia, le amiche del corso, l’Oasi e il suo forum… te stessa!
Quante verità in questo forum!!!come da descrizione ho partorito da 18 giorni e più che da una centrifuga mi sento uscita, o meglio, gettata, dentro un vortice pieno di domande ma con poche risposte. Mi sento sola, incapace di gestire il miracolo che ho tra le braccia, preoccupata di farle del male. Non esistono libretti di istruzioni, lo so e per fortuna esiste anche altro, oltre alle “improvvisate mamma” che, per carità¡, lungi da loro dirti cosa sia meglio fare, però dovresti far così piuttosto che colà… . Ho scoperto questo blog nel corso di un pomeriggio di delirio da lacrima mega facile e da sensi di colpa alle stelle e devo dire che leggervi mi fa stare meglio, mi fa capire che quanto mi sta succedendo è assolutamente normale, semplicemente nessuno te lo dice prima come sarà o come potrebbe essere, preferendo vigliaccamente mostrare una maternità da pubblicità con sorrisi,coccole e tutto va bene!!! Grazie per il sostegno!!
cara Chiara intanto benvenuta 😉 siamo felici di poter rappresentare una piccola spalla su cui piangere e soprattutto un sostengo che ti aiuterà sicuramente a lavorare su te stessa, a scoprirti ogni giorno di più e crescere. Se ti va vieni a visitarci sul forum lo trovi in homepage a destra, appena sotto il logo “leggi i miei post su Donna Moderna…” non hai che da effettuare un login mettere user e password e aspettare che ti arrivi una mail di conferma con un link su cui dovrai cliccare per poterti presentare alle amiche del nostro salotto virtuale 🙂 un abbraccio!
Ciao deborah …..il libro non l ho ancora trovato purtroppo e mi piacerenne leggerlo …il mio piccolo alex ha 5 mesi e io da 3 mesi soffro di dpp..ho avuto una gravidanza perfetta e parto veloce e quasi indolore tornata a casa tutto ok ma iniziano le coliche poi il reflusso io non voglio metterlo nel lettone e lui dormiva poco o meglio non quant9 io avessi voluto poi luii si regolarizza e io inizio a non dormire piu…e arriva come un macigno dopo 2 mesi dal suo arrivo, la depressione post partum mi sembrava di vivere in un limbo ,ora a distanza di 3 mesi ho ripreso a dormire ridere ma non sono ancora io al 100 per 100 ..ci sono giorni in cui piango sono triste e sento che mio figlio e’ un peso o meglio non lo sento ancora mio e mi fa male …mi chiedo quando tornero a esere la persona sorridente e felice della vita come ero io e se riusviro mao ad amare mio figlio . Avol te penso che rimarro sempre tris te e ho paura un abbraccio
ciao yaya 🙂
il libro al momento è in stand by a causa della mancata distribuzione nelle librerie. Cose da crisi…ma conto di rimetterlo presto in circolazione!
Capisco benissimo quello che provi visto che ho percorso la tua stessa strada tortuosa e mi sento di dirti di tenere duro, di non isolarti e, quando necessario, di chiedere aiuto. Se non ti puoi avvalere di sostegno pratico in famiglia mantieni i contatti qui con noi, saremo felici di aiutarti ogni volta che ne senti il bisogno (parlare almeno con qualcuno, sfogarsi aiuta a non sentirsi sole è questo è il primo passo importante per uscire dal tunnel privo -apparentemente-di luce) e se hai voglia di dirci dove abiti (in privato se vuoi giustamente mantenere la tua privacy)faremo in modo di darti qualche contatto e vedere se ci sono possibili punti di riferimento che ti possano sostenere in questa delicata fase della tua vita. Tieni duro e siamo qui ogni volta che lo desideri
Un abbraccio grande
Deborah
Grazie deborah sei molto carina ,io mi sono attivata fin da subito per poter uscire dal tunnel vado da una psivologa e da 2 settimane mi sto curando omeopaticamente…ci vuole tempo lo so e la pazienza non e’ certo la mia virtu …e la paura di rimanere triti per sempre c’e’ pero come dici tu non mollo:))) un abbraccio e spero di avere il tuo libro presto grazie …come faccio a darti il mio indirizzo privatamente? Ti mando e mail?
scrivimi pure a questo indirizzo deborahpapisca@gmail.com 🙂